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Puzzle Catania - Storia

Cucina Tradizionale

ARANCINO

Tradizionalmente, un ripieno di ragù denso di carne, con zafferano, formaggio fuso, piselli in un profumato involucro di riso, rigirato nel pangrattato e fritto in olio bollente. Con il tempo, sono subentrate numerose varianti: al burro; pollo; pistacchio; ricotta; melenzane ... e poco ci manca, che verrà proposto anche 'rotto all'acqua'..!

CARTOCCIATA

Impasto classico a base di farina, a lievitazione soffice, a forma di focaccia. Normalmente ripieno con pomodoro spezzettato, mozzarella, olive nere e prosciutto cotto. Viene cotta al forno. L'evoluzione, ha portato numerose varianti: melanzana; wurstel; rucola; spinaci; acciughe ecc. Esiste una specie di calzone, chiamato Siciliana, che invece va fritta. E' solitamente ripiena di tuma, acciughe e olive nere. Poi... chissà!

PIZZETTA

Il pezzo generalmente preferito dai bambini, ma che piace a tutti per la sua praticità. Impasto classico a base di farina, a lievitazione soffice, farcito normalmente con pomodoro, formaggio fuso e olive nere. Anche quì esistono numerose varianti di fantasia, che spesso ne inficiano la digeribilità.

CIPOLLINA

Impasto a base di pasta sfoglia, a forma di focaccia ripiegata ai 4 lati. Il ripieno classico è composto da cipolla, preferibilmente sbollentata, pomodoro, formaggio e prosciutto cotto.

PASTA ALLA NORMA

Per tradizione, rigatoni alla salsa di pomodoro, farciti con melanzane fritte e ricotta salata ovina grattuggiata grossolanamente. Basilico fresco per guarnire.

CAPONATINA

Da non confondere con quella di sole melanzane. E' un miscuglio di pomodoro a tocchetti, melanzane, peperoni, sedano, olive bianche, capperi che vanno fritti separatamente e poi cotti insieme. Diversamente, viene definita caponatina a minestrina. La classica, rimane quella palermitana, in quanto composta da più ingredienti e cotta con una procedura unica.

PARMIGIANA

Rimanendo in tema melanzane, la parmigiana, specie se preparata con quelle acitaneColtivate nell'Acese fa parte delle pietanze predilette dal catanese. Melanzane, pomodori, basilico, formaggio, prosciutto, uova sode affettate, a forma di timballo, ricoperto con uno sbattuto di uova e parmigiano a formare la crosta in superficie. Tradizionalmente, si cuoce in padella, col coperchio, ma si può cuocere al forno e con melenzane grigliate.

PEPATA DI COZZE

Nulla di esclusivo, ma anche di questo piatto i catanesi ne vanno ghiotti, specialmente per il fatto che, fino a pochi anni fa, esisteva una stupenda produzione locale, sita a Ganzirri (ME). Oggi ci si accontenta con quello che si trova o si va a rimediarle in luoghi marini limitrofi, dove nascono spontaneamente. Ricetta semplicssima: cozze pulite, prezzemolo, pepe, limone, olio, cotte in pentolone coperto, nel loro brodo e vai..!

SANGELI, MATRUZZA & OVVA

Sanguinaccio di maiale insaccato nell'intestino e poi bollito nel calderone. Arricchito con pepe e sale. La parte più tenera, insaccata nel tenue, viena definita matruzza ed è tenerissima. Poi c'è l'Ovva, insaccata nel cieco, molto voluminosa. Il calderone comunque, può ospitare altre specialità: mammelle di mucca; frattaglie varie; trippa; zamponi; cotenna ecc. Per devozione, dopo si dovrebbe bere del buon zibibbo.

FRUTTA MARTORANA

Specialità realizzate e decorate a mano. Dolci in pasta definita reale a base di mandorle, profumata di cannella e vaniglia. Alcuni usano chiamarli dolcetti di marzapane. Interessante l'esportazione del prodotto.

PASTE DI MANDORLA

Si preparano con una miscela di mandorle tritate, zucchero e albume d'uovo come legante. Vanno cotti al forno, a temperatura moderata per pochi minuti. Eccezionale il gusto e la fragranza, graditi in tutto il mondo.

CASSATA

Una cassata siciliana (dall'arabo qas'at, 'bacinella' o dal latino caseum, 'formaggio') è una torta tradizionale siciliana a base di ricotta zuccherata (tradizionalmente di pecora), pan di Spagna, pasta reale e frutta candita. Le radici della cassata risalgono alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Gli arabi avevano introdotto a Palermo la canna da zucchero, il limone, il cedro, l'arancia amara, il mandarino, la mandorla. Insieme alla ricotta di pecora, che si produceva in Sicilia da tempi preistorici, erano così riuniti tutti gli ingredienti base della cassata, che all'inizio non era che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato. Nel periodo normanno, a Palermo presso il convento della Martorana, fu creata la pasta reale o Martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero, che, colorato di verde con estratti di erbe, sostituì la pasta frolla come involucro. Si pasṣ coś dalla cassata al forno a quella composta a freddo. Gli spagnoli introdussero in Sicilia il cioccolato e il pan di Spagna. Durante il barocco si aggiungono infine i canditi. L'introduzione della glassa di zucchero coperta di frutta candita che avvolge tutto il dolce come un vetro opaco potrebbe ricondurre il nome all'inglese glass, vetro da cui glassata - classata -cassata.
(Fonte: WIKIPEDIA)

CANNOLO

I cannoli sono una delle specialità più conosciute della pasticceria siciliana. Come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf). In origine venivano preparati in occasione del carnevale; col passare del tempo la preparazione ha perso il suo carattere di occasionalità ed ha conosciuto una notevolissima diffusione sul territorio nazionale, divenendo in breve un rinomato esempio dell'arte pasticcera italiana nel mondo. Il riferimento del nome è legato alle canne di fiume cui veniva arrotolata fino a pochi decenni fa la cialda durante la sua preparazione. Si compone di una cialda di pasta fritta (detta scorza e lunga da 15 a 20 cm con un diametro di 4–5 cm) ed un ripieno a base di ricotta di pecora. Per la scorza, si formano piccoli dischi di pasta (fatta di farina di grano tenero, marsala, zucchero e strutto) che vengono arrotolati su piccoli tubi di metallo e poi fritti, tradizionalmente nello strutto, oggi anche in grassi meno costosi. Secondo ricercatori, la farina in origine usata era quella di grano tenero per dolci maiorca ampiamente diffusa in Sicilia fino agli anni 50. Il ripieno tradizionale consiste di ricotta di pecora setacciata e zuccherata. Al ripieno vengono poi aggiunti canditi o gocce di cioccolata, alle estremità un misto di granella di mandorle e pistacchi ed infine il dolce viene spolverato di zucchero a velo.
(Fonte parziale: WIKIPEDIA).

GRANITA DI MANDORLE

La granita è un dolce freddo al cucchiaio, tipico della Sicilia. Si tratta di un composto liquido semi-congelato preparato con acqua, zucchero e un succo di frutta o altro ingrediente. A Catania, viene preferita per eccellenza quella alle mandorle, detta minnulata, anche se, con questo appellativo, viene definita ogni sorta di granita. Il contenuto in zuccheri è del 25-35%, mentre quello in acidi è dello 0,5-1%. A differenza del gelato e del sorbetto, l'aria nel prodotto finale sarà completamente assente. Nella preparazione è importante che la gelatura avvenga per gradi e mantenendo in movimento il composto, in modo che l'acqua non si separi sotto forma di cristalli di ghiaccio insipidi dall'aroma zuccherato. Il vero catanese, accompagna la granita con una o più briosce a cui, toglie per prima cosa la coppola o piripicchio. Tradizionalmente, si usava inzupparvi un ferro di cavallo con ciuciulena, sfilato a striscette.
(Fonte tecnica: WIKIPEDIA).

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